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lunedì 23 ottobre 2023

Helheim - Terrorveldet

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black Epic
Ripeschiamo un vecchio mcd degli Helheim, band norvegese di black epico. 'Terrorveldet' inizia con un‘intro molto strana ("Helheim Part 1") fatta di campionamenti di batteria e tastiere strutturate in modo epico, che può lasciare un po’ perplessi i meno inclini alla tecnologia ma tutto sommato ha un suo fascino ammaliatore. Arrivando agli altri due pezzi che compongono il dischetto, si può dire che la formula degli Helheim non è cambiata rispetto al passato, eccezion fatta forse per una semplificazione nella struttura dei pezzi, resi un po’ troppo insipidi e con poca personalità. Il mio consiglio è di cercare lavori più strutturati e interessanti (leggasi 'Yersinia Pestis' o 'Blod & ild').

(Ars Metalli/Night Birds Records - 1999/2013)
Voto: 60

https://www.facebook.com/helheimnorway

lunedì 20 marzo 2017

Sólstafir - Í Blóði Og Anda

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Black Sperimentale
Seppure fieri pionieri della via islandese allo scorticamento delle orecchie, i Sólstafir già nell'album d'esordio, peraltro successivo a ben sei pubblicazioni tra demo autoprodotte ed ep discutibilmente prodotti (la versione demo di 'Black Death' è senz'altro più vivace della pubblicazione ufficiale), mostrano evidenti segni di irrequietezza climatica. Occorre verificare. Scavare con attenzione, meticolosamente. Non perdersi d'animo. Potrebbe capitare, dopo le prime cinque furibonde tracce intrise di giga-giga-giga tk-tk-tk-tk-tk-tk (eppure si intravede qualche cartolina dall'inferno in "The Underworld Song") e urla da cane sbranato. A un certo punto, clang, avete individuato la punta della piramide. Vietato dilungarsi a gioire. Dissotterrare la lunga, straordinaria coda di "Ei Við Munum Iðrast", progressivamente virante dai chiaroscuri new wave verso uno space prog nichilistico, seguiranno i melodismi teutonici a incorniciare "Bitch in Black" (irriconoscibile rispetto al demo autoprodotto del '97) e ancora le lapidarie suggestioni fuzz di "Í Víking" e le tormentose sensazioni epiche nella conclusiva "Árstíðir Dauðans". Terminare l'ascolto. Avete ascoltato un album black metal. E vi è piaciuto. Da non credersi. (Alberto Calorosi)

(Ars Metalli - 2002)
Voto: 75

http://www.solstafir.net/